Oh-oh. Quest'anno comincia male.
Ho cominciato questo libro piena di aspettative e di speranze, pronta per scoprire un'autrice nuova e talentuosa. Ma non è stato così.
La lettura inciampa sin dal primo capitolo, che non presenta né la protagonista (si scopre che è Miriam solo nelle ultime righe) né quella che è poi la storia di fondo.
Non mi è piaciuto neanche il modo di raccontare i ricordi dei nonni, fatto in modo impersonale rendendolo quasi una lista della spesa (sì, ho esagerato un pochino, ma è l'unico riferimento che mi viene in mente).
E le ripetizioni. Oh Jesus, QUANTE! La parola che si ripete sempre continuamente è "così".
A rendere il testo ancora più illeggibile, ci sono gli errori di grammatica e di sintassi.
Nel secondo capitolo viene usato un verbo all'indicativo, quando dovrebbe essere al congiuntivo (ORRORE!) e la punteggiatura e scarsa o usata male.
Nel terzo capitolo, invece, sono incappata in una contraddizione che mi ha lasciata a bocca asciutta: parlando di un'uscita con un'amica, Miriam esprime il suo amore per la città in cui è nata e dove vive, ma, poche righe sotto, dice che non le piace e che preferirebbe andare al mare. MA COME?!
Sono errori più o meno piccoli che, da lettrice consapevole, non ho potuto lasciar correre e che mi ha fatto decidere di non proseguire.
Mi è dispiaciuto, però, perché ho trovato anche una grande sensibilità umana nel romanzo.
Quando racconta del rapporto tra le due sorelle, si intuisce subito che c'è stato un grande lavoro e una riflessione probabilmente riferita sulla sua esperienza di vita personale.
È un peccato perché può essere che mi sia persa una storia affascinante e intrigante.
Il volo delle lanterne
- Chiara Trabalza -
Eden Editori
pagine 350 - € 13,90
"Miriam e Lorenzo sono distanti, non si conoscono, non si sono mai visti, eppure sono anime gemelle e il desti- no ha deciso di farli incontrare travolgendo le loro vite. Lui è un giornalista in carriera, lei è la classica brava ragazza che non vuole mai dare problemi. Lui viaggia per il mondo, lei invece i viaggi può solo sognarli nella sua fantasia. Le loro vite non potrebbero essere più diverse eppure sembrano nati per stare insieme, come due tessere di uno stesso puzzle che combaciano perfettamente. Miriam viene travolta dalla passione, senza che possa far niente per opporsi ed improvvisa- mente la sua vita così lineare e prevedibile, da sempre costruita su rigidi binari e su rischi ben calcolati, viene sconvolta e tutte le sue certezze vacillano. Nasce così una bellissima storia d’amore e, quando Miriam pensa di aver raggiunto ormai la felicità, di aver finalmente ricevuto dalla vita quell’amore e quella sicurezza che cercava da sempre, un nuovo imprevisto porta Lorenzo lontano da lei, separando nuovamente le loro strade. Toccherà a loro difendere ciò che di più prezioso hanno e riconquistare quell’amore che sembra essere scritto da sempre nel loro destino."
Ho cominciato questo libro piena di aspettative e di speranze, pronta per scoprire un'autrice nuova e talentuosa. Ma non è stato così.
La lettura inciampa sin dal primo capitolo, che non presenta né la protagonista (si scopre che è Miriam solo nelle ultime righe) né quella che è poi la storia di fondo.
Non mi è piaciuto neanche il modo di raccontare i ricordi dei nonni, fatto in modo impersonale rendendolo quasi una lista della spesa (sì, ho esagerato un pochino, ma è l'unico riferimento che mi viene in mente).
E le ripetizioni. Oh Jesus, QUANTE! La parola che si ripete sempre continuamente è "così".
A rendere il testo ancora più illeggibile, ci sono gli errori di grammatica e di sintassi.
Nel secondo capitolo viene usato un verbo all'indicativo, quando dovrebbe essere al congiuntivo (ORRORE!) e la punteggiatura e scarsa o usata male.
Nel terzo capitolo, invece, sono incappata in una contraddizione che mi ha lasciata a bocca asciutta: parlando di un'uscita con un'amica, Miriam esprime il suo amore per la città in cui è nata e dove vive, ma, poche righe sotto, dice che non le piace e che preferirebbe andare al mare. MA COME?!
Sono errori più o meno piccoli che, da lettrice consapevole, non ho potuto lasciar correre e che mi ha fatto decidere di non proseguire.
Mi è dispiaciuto, però, perché ho trovato anche una grande sensibilità umana nel romanzo.
Quando racconta del rapporto tra le due sorelle, si intuisce subito che c'è stato un grande lavoro e una riflessione probabilmente riferita sulla sua esperienza di vita personale.
È un peccato perché può essere che mi sia persa una storia affascinante e intrigante.
Una frase per l'autrice? Se scrivere è quello che vuoi, forza e coraggio! Non mollare! Riprovaci e andrà meglio.
Veronica
♥
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