Buongiorno a tutti, fedelissimi followers! :) Ecco a voi la nostra PRIMISSIMA intervista! :)
Ieri, in occasione dell'intervista alla Feltrinelli di Verona, ho avuto l'onore di poter parlare e chiacchierare con Sara Rattaro, autrice di Non volare via, di cui troverete la recensione domani...
Le delusioni le ho avute nel momento stesso in cui vivevo la storia: erano le delusioni della vita che stavo scrivendo…
Poi, narrando, il secondo obiettivo è diventato quello di riuscire a parlare della sordità: ho dovuto studiare e documentarmi molto bene per entrare in questo ruolo, un po’ per sensibilizzare le persone a questo mondo, di cui non si parla molto… e questo obiettivo adesso c’è: le persone audiolese mi stanno un po’ affidando il ruolo di portavoce di questo problema…
Ho provato a scrivere di una storia vera che mi è stata raccontata e che mi ha ispirato: un papà che non vede le sue figlie da un sacco di anni, perché la madre, essendo straniera, dopo il divorzio, ha portato all’estero le sue figlie, facendole crescere senza un padre. I paesi, poi, non parlano, e le persone così, ho scoperto, sono molte.. per cui ho cercato di romanzare anche questo problema.
Ieri, in occasione dell'intervista alla Feltrinelli di Verona, ho avuto l'onore di poter parlare e chiacchierare con Sara Rattaro, autrice di Non volare via, di cui troverete la recensione domani...
Dov’è nata l’idea per il libro?
L’idea per il libro è nata dalla volontà di raccontare una
storia nei panni di un uomo, perché le storie precedenti erano molto
femminili, e quindi ho voluto raccontare di un uomo di oggi.. più tardi, in un secondo tempo è
arrivato Matteo. E
con il suo arrivo, la storia ha preso tutta un’altra piega: la famiglia
in discussione era, così, particolarmente impegnativa..
In un’altra
intervista che hai fatto, hai detto che questo libro era una sfida con te
stessa per cercare di immedesimarti in quest’uomo... Quali emozioni hai provato?
Con Alberto più che un’emozione, ho provato uno stato d’animo:
ho capito che dovevo mescolare la mia voglia di andare oltre, mettermi alla
prova, con la paura di non farcela.. quindi questo continuo sforzarmi ed essere
terrorizzata, era l’uomo per eccellenza
Quali sono state le delusioni che hai provato scrivendo? Ci sono state delle aspettative che avevi all'inizio, e che poi non sei riuscita a soddisfare o che non sono arrivate al pubblico di lettori?
Per ora, le critiche sono tutte molto positive, e spero
durino!Le delusioni le ho avute nel momento stesso in cui vivevo la storia: erano le delusioni della vita che stavo scrivendo…
C’era
un obiettivo per questo libro, oltre che narrare questa storia?
Il primo obiettivo era la sfida con me, perché volevo
dimostrare a me stessa che sapevo scrivere e che ero una scrittrice.. ma una scrittrice un po’ più
sostenuta! Poi, narrando, il secondo obiettivo è diventato quello di riuscire a parlare della sordità: ho dovuto studiare e documentarmi molto bene per entrare in questo ruolo, un po’ per sensibilizzare le persone a questo mondo, di cui non si parla molto… e questo obiettivo adesso c’è: le persone audiolese mi stanno un po’ affidando il ruolo di portavoce di questo problema…
Ci sono
delle tracce autobiografiche in questo libro? Contiene qualcosa di tuo
personale?
No, a parte quello che è il mio modo di scrivere, come le
frasette in corsivo, ad esempio, in cui sono io che parlo indirettamente,
dicendo quella che è la mia filosofia di vita.. però no, nulla di
autobiografico. Al massimo potrei essere Camilla, ma non sono così vivace. :)
Un’altra
domanda è proprio sui piccoli paragrafi che hai scritto in corsivo.. come mai
sono messi così? Per attirare l’attenzione del lettore su quel tuo ragionamento?
Sono messi in corsivo essenzialmente perché, se tu li
togliessi, la storia funzionerebbe lo stesso, e sono il mio modo di sospendere
la storia, per incidere e lasciare una traccia del mio pensiero.
Hai
delle opere in corso???? Ci puoi fare un’anticipazione?
Sì, certo! È una
storia che spero esca nel 2014, se verrà pubblicata (non è certo). Ho provato a scrivere di una storia vera che mi è stata raccontata e che mi ha ispirato: un papà che non vede le sue figlie da un sacco di anni, perché la madre, essendo straniera, dopo il divorzio, ha portato all’estero le sue figlie, facendole crescere senza un padre. I paesi, poi, non parlano, e le persone così, ho scoperto, sono molte.. per cui ho cercato di romanzare anche questo problema.
Un tuo
progetto al di fuori della scrittura di romanzi?
Mi hanno coinvolta a Genova in una scuola di scrittura, per
provare a creare una serie di miniseminari su come si descrivono i personaggi..
e quindi mi piacerebbe molto integrare musica e immagini alla scrittura, che
sono poi le cose che mi ispirano e mi spingono a scrivere, per vedere se quello
che vale per me, è valido anche per altri.
Il tuo
libro precedente è stato pubblicato in altri paesi… fino a dove sei riuscita ad
arrivare???
In Europa.. il paese più lontano penso sia stata la Russia…
Sono stata tradotta in spagnolo, olandese e in bulgaro. Presto anche in
Germania, Ungheria, Russia e Turchia.
Un
augurio, una frase per il nostro blog, Le nostre parole?
La frase che è un po’ il motto del mio libro, che per essere
straordinari non è per nulla necessario essere perfetti. Ed è anche un augurio
che vi faccio.. La perfezione porta da poche parti, mentre la straordinarietà
vi fa essere voi stessi.
Grazie mille!
Grazie a te.
Ringraziamo ancora Sara Rattaro per la sua disponibilità e la sua gentilezza! :)
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